Datei:Complesso templare di San Bevignate.jpg
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Beschreibung
BeschreibungComplesso templare di San Bevignate.jpg |
Italiano: Chiesa di San Bevignate
COMPLESSO TEMPLARE DI SAN BEVIGNATE Via E. dal Pozzo, 145 per la visita rivolgersi a Sistema Museo: 199 151 123 - www.sistemamuseo.it Orario: da ottobre ad aprile: tutti i sabati e le domeniche: 10.00 - 13.00. Da maggio a settembre: tutti i sabati e le domeniche: 10.00 - 13.00 / 15.00 – 18.00. Ingresso a pagamentoo Notizie storiche La chiesa fu costruita tra il 1256 e il 1262 in locale pietra arenaria, nel sito dove esisteva un oratorio intitolato ai San Girolamo; era questa un’ area con una molteplice presenza eremitica, favorita da ruderi di antiche costruzioni romane e da sorgenti. Nel V secolo d. C. nello stesso sito era anche l’ eremo del monaco Bevignate, acclamato santo dal popolo perugino, anche senza una effettiva canonizzazione, quindi oggetto di grande culto. Gli edifici adiacenti hanno anche ospitato Raniero Fasani e la prima sede della comunità dei Disciplinati o Flagellanti, prima e contemporaneamente all’insediamento templare. L’iniziativa dei Templari di dotarsi di un proprio tempio in sostituzione della prima sede di San Giustino D’Arna , sita a nord del Comune di Perugia , è stata quella decisiva, grazie soprattutto all’interessamento del suo fondatore, il monaco assisano templare Bonvicino, Cubiculario di papa Gregorio VII . Struttura architettonica La chiesa presenta una struttura architettonica di stile gotico ma con reminescenze romaniche, analoga anche alle coeve chiese locali di Monteluce e Montelabate, costruita in locale pietra arenaria. All’esterno si presenta molto spoglia; le uniche decorazioni sono: il portale strombato in travertino a sesto circolare, un secondo portale gotico a sesto acuto nel fianco laterale e un semplice rosone nella facciata. Ha il tetto a capanna con due contrafforti laterali che si ripetono lungo i fianchi . Dell’antico campanile rimangono quattro livelli sovrapposti in corrispondenza della cripta, la parte terminale a “vela” è del XVI sec.. La copertura interna a capriate fu sostituita dal 1400 con grandi volte a crociera con costoloni in pietra serena che poggiano su semicolonne. Interno L’interno ad una unica navata, suddivisa in due campate conserva cicli di affreschi che, per la loro rarità, sono di una straordinaria importanza per la storia dell’ordine dei Templari. Sono eseguiti da maestranze locali, successivamente a quelli di San Prospero, (1270-80) ed esprimono, secondo P. Scarpellini un carattere non aulico, ma discorsivo didascalico , “un sermo rusticus”. L’abside quadrata, posta sopra la cripta e ad un pozzo ancora funzionante, presenta un grandioso arco trionfale. Qui si trovano i dipinti più antichi, iniziati subito dopo la costruzione della chiesa. P. Scarpellini distingue tre temi che corrispondono alle diverse componenti che hanno contribuito alla costruzione della chiesa. Il primo si riferisce alle esigenze liturgiche ma con la duplice lettura interpretativa: una per i fedeli e una per l’ordine. Vi è poi il tema del culto locale di San Bevignate appoggiato dal nuovo ceto di governo, Infine troviamo la più antica documentazione visiva del movimento dei Disciplinati, fondato a Perugia da Raniero Fasani ; ma L’impronta decisiva che ha caratterizzato il luogo è stata lasciata dai Templari. Questa mescolanza di temi fa desumere che il tempio non era un corpo avulso dalla città, ma partecipava attivamente alla vita culturale e politica del Comune, fornendo anche il servizio parrocchiale e sostegno alla comunità dei Disciplinati originaria del luogo. Gli affreschi dell’Abside, molto frammentari, presentano nella parete sinistra L’Ultima cena , con Cristo confinato al lato e in fondo Giuda . Subito sotto la S. M. Maddalena , unica santa venerata dall’Ordine, dipinta come un’ eremita davanti alla sua cella, vestita con i suoi capelli (confronta con quella nella chiesa di S. Prospero), con l’accentuazione anatomica della magrezza, rivelata dalle costole. Un Sacerdote è innanzi a lei in atto di porgerle la “stola”. Altre figure di Santi, tra cui S. Lorenzo e S. Stefano. Nella parete di fondo dell’abside a sinistra “La Regina Angelorum” e a destra tre apostoli , al centro i quatto evangelisti di cui uno coperto da un affresco posteriore. Sotto la bifora: la Crocifissione con un Christus patiens ispirato a Giunta Pisano con la Vergine e S. Giovanni, ai due lati le storie del santo titolare S. Bevignate. Al di sopra nella punta centrale dell’abside è una croce , due stelle cosmogoniche e nove astri che rappresentano i nove fondatori dell’ordine Nella Parete sinistra il Giudizio Universale molto lacunoso, e in basso a destra la processione dei “Disciplinati” con Raniero Fasani innanzi al Papa. Gli affreschi che più interessano gli storici sono quelli di carattere apologetico di tema templare, posti sulla controfacciata, dove si legge il primo viaggio in mare dei crociati, scene della vita palestinese nei monasteri, battaglie contro gli infedeli (lo scontro di Nablus), emblematiche rappresentazioni simboliche, quali il leone con elementi floreali che si mescolano a motivi di animali. Soggetto a varie interpretazioni è il leone rampante che assedia il monastero con dentro i Monaci. Sulle pareti della chiesa, è dipinto nell’intonaco un reticolato di pietre finte; si ritiene che sia stato fatto come per riportare alla mente l’austera semplicità delle cappelle della Palestina fatte con le pietre a vista. Se pur con manomissioni , è ritenuto originario, la prova ne è che sopra ad esso è stato eseguito il ciclo di affreschi del “Maestro degli Apostoli” . E’ chiamato così l’autore che ha dipinto la serie degli Apostoli incorniciati in riquadri, dipinti alla fine degli 1270, avente una conoscenza della cultura bizantina e classica, ma il motivo delle croci inscritte nei medaglioni, ricorda le sculture degli Apostoli della Saint Chapelle di Parigi, quindi anche nella lontana Perugia, per i monaci templari la Francia era un modello di omologazione culturale imprescindibile. Vicende della chiesa dallo scioglimento dell'ordine fino ai nostri giorni Una volta sciolto l'ordine, la chiesa passò ai cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme e poi alle monache di clausura di San Giovanni dalle quali venne utilizzata come cappella interna, e non più come chiesa pubblica; è per questo motivo che i singolari affreschi si sono salvati dalla “dannatio memoriae”, cosa che non è successa ad altre chiese dell’ordine. Proviene dalla chiesa il famoso Trittico Marzolini (dal nome del monsignore che lo custodì) detto anche Trittico di Perugia, oggi visibile nella Galleria Nazionale dell’Umbria; l’opera, di gusto bizantineggiante, fu commissionata intorno al 1270-1275 dai monaci Templari ad un artista locale. Lo testimonierebbe la presenza di una croce rossa su fondo bianco, simbolo dell'Ordine. Dopo lo scioglimento dell’ordine il dipinto fu spostato nel convento di S. Agnese. Demanializzata dopo il 1861, San Bevignate è rimasta per lungo tempo in stato di abbandono e adibita ad altri usi, anche dopo il ritrovamento degli affreschi avvenuto per caso nel 1908. Nel 1948, Luigi Fumi cominciò i lavori di restauro, portando alla luce gli affreschi che erano stati coperti di calce, e quindi anche preservati. Negli anni ‘80 il Comune di Perugia ha iniziato i lavori di restauro, sia strutturale che delle decorazioni murali. Proprio a seguito dei lavori più recenti, sotto la chiesa sono tornati alla luce resti romani di un impianto produttivo per il lavaggio e tinteggio dei tessuti (fullonica), databile tra I secolo a. C. e il I sec. d. C. con tratti di pavimentazione in mosaico . Attualmente il complesso templare è facente parte dei musei civici e viene utilizzato per eventi culturali. Il monastero invece, ad uso abitativo, è proprietà privata. Bibliografia - P. Scarpellini -Templari e Ospitalieri in Italia. La chiesa di San Bevignate a Perugia - Milano 1987 - M.R.Silvestrelli - La decorazione in affresco della Chiesa di San Bevignate - in Perugia Segni di cultura - Città di Castello – PG 1994
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Datum | |||
Quelle | Eigenes Werk | ||
Urheber | su concessione Comune di Perugia |
Kameraposition | 43° 06′ 53,75″ N, 12° 24′ 16,07″ O | Dieses und weitere Bilder auf OpenStreetMap | 43.114931; 12.404465 |
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4. September 2002
43°6'53.752"N, 12°24'16.074"E
0,003125 Sekunde
300 Millimeter
image/jpeg
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Hersteller | NIKON CORPORATION |
---|---|
Modell | NIKON D1 |
Belichtungsdauer | 1/320 Sekunden (0,003125) |
Blende | f/9 |
Erfassungszeitpunkt | 20:47, 4. Sep. 2002 |
Brennweite | 300 mm |
Kameraausrichtung | Normal |
Horizontale Auflösung | 300 dpi |
Vertikale Auflösung | 300 dpi |
Software | ACDSee Professional 2022 |
Speicherzeitpunkt | 01:29, 31. Okt. 2023 |
Y- und C-Positionierung | Zentriert |
Belichtungsprogramm | Zeitautomatik |
Exif-Version | 2.1 |
Digitalisierungszeitpunkt | 20:47, 4. Sep. 2002 |
Bedeutung einzelner Komponenten |
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Komprimierte Bits pro Pixel | 2 |
Belichtungsvorgabe | 0 |
Größte Blende | 5 APEX (f/5,66) |
Messverfahren | Muster |
Speicherzeitpunkt (1/100 s) | 535 |
Erfassungszeitpunkt (1/100 s) | 54 |
Digitalisierungszeitpunkt (1/100 s) | 54 |
unterstützte Flashpix-Version | 1 |
Farbraum | sRGB |
Messmethode | Ein-Chip-Farbsensor |
Quelle der Datei | Digitale Standbildkamera |
Szenentyp | Normal |